domenica 27 marzo 2016

"Perché lo faccio? Questa scelta mi rende felice?"

Ciao a tutti! Dopo avervi un po' raccontato (in poche parole) il mio cammino per convincere i miei genitori e per diventare un'exchange student, ho finalmente deciso di scrivere qualcosa di un po' più serio.
Ieri ho avuto una discussione con una persona, nella quale mi diceva che al mio posto non l'avrebbe fatto perché ha troppe persone a cui tiene qui. Io mi sono sentita un po' scoraggiata: questa persona è molto importante per me, e sono stufa di persone che non mi danno l'appoggio necessario per quest'esperienza, bastano già i miei genitori. E' un'esperienza difficile e io ho bisogno di avere alle spalle qualcuno che sia con me, che sia felice, nonostante la mia non sia una scelta facile per nessuno.
In ogni caso, ho detto a questa persona che forse non avrei mai dovuto fare la domanda per la borsa di studio, visto che a quanto pare non rende felice nessuno. Lui mi risponde: "beh, rende felice te".
E oggi voglio soffermarmi su questo. Perché lo faccio? Questa scelta mi rende felice?
Beh, tenterò di spiegare dal principio perché penso che questa sia l'esperienza migliore del mondo per una persona come me, anche se è piena di difficoltà.
Fin da quando ero piccola ho amato i planisferi, i mappamondi, le cartine. In quarta elementare sapevo tutte le capitali europee e del continente americano. Ho sempre sognato di scoprire qualcosa di più su quei semplici nomi segnati su forme strane colorate che insieme formavano l'intero globo.
Fin da quando ero piccola ho amato gli aerei: oltre ad un semplice mezzo che ti porta fino al tuo sogno, è qualcosa di più, è un mondo a parte, è un'emozione sia essere lassù che pensare a tutto ciò che accadrà all'atterraggio.
Fin da quando ero piccola ho sognato di intraprendere viaggi lunghissimi fino ai posti più remoti del mondo e, costi quel che costi, il mio sogno si avvererà.
Quando avevo tredici anni c'era una strana pubblicità alla tv, che mi incuriosiva. Parlava di scambi culturali, di un'associazione. Decisi di cercare quell'associazione su internet. Proponeva dei soggiorni studio in periodi scolastici, da un mese fino ad un anno, in paesi esteri. Quelle cifre erano improponibili per me, ciononostante continuai a sognarlo. Scrissi su quello che a quei tempi era il mio diario segreto:
Per il mio sogno: -raggiungere i 15 anni
                              - avere 4000 euro
                              - convincere i miei genitori
E solo ora, che ripenso a quei momenti, mi rendo conto di quanto sia fortunata e soprattutto felice. Perché mi sento come in una bellissima casa: piena di stanze, ognuna diversa dalle altre, colme di colori differenti, di mobili di tradizioni diverse, magari anche con un bellissimo giardino fuori. Ma io sono chiusa dentro un mobile del salotto. Ho una casa a disposizione, so che è bellissima per sentito dire, ma i miei occhi non l'hanno mai potuta vedere.

Questo è il mondo per colui che non viaggia.

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